Gyurka non ha ancora compiuto quindici anni, quando una sera deve salutare il padre costretto a partire per l'Arbeitsdienst. Alla domanda perché agli ebrei venga riservato un simile trattamento, il ragazzo rifiuta di condividere la risposta religiosa, "questo è il volere di Dio". Perché dovrebbe esserci un senso in tutto questo? Poco dopo Gyurka viene arruolato al lavoro forzato presso la Shell, e da lì, un giorno, senza spiegazione, viene costretto a partire per la Germania. La voglia di crescere, di vedere e imparare, l'impulso vitale di questo ragazzo sono così marcati e prorompenti, che la sua "ratio" trova sempre una buona ragione perché le cose avvengano proprio in quel modo e non in un altro.
Imre Kertész è Premio Nobel per la Letteratura 2002. Il libro è 28° nella classifica Bestseller di IBS Libri - Narrativa straniera - Moderna e contemporanea (dopo il 1945).
Da parte di lettori:
Un'altra ricostruzione autobiografica della follia dei campi di sterminio. L'autore induce alla riflessione nel descrivere la realtà dei lager non come un inferno, ma come un luogo dove si vive momento dopo momento, dove l'orrore lascia il passo alla necessità di sopravvivere, di andare avanti, nonostante tutto. Uno sguardo disincantato, una prosa secca, un memento indispensabile.